sabato 19 maggio 2012

GEMISTO PLETONE

Giorgio Gemisto Pletone proveniva da una famiglia nobile bizantina di Costantinopoli. Da giovane, Piuttosto che nella decadente e conservatrice università di Costantinopoli, preferì studiare nella prestigiosa ed innovativa scuola ottomana di Adrianopoli. Nella capitale ottomana, Pletone studiò con molto interesse i testi filosofici, soprattutto Platone che divenne la base del suo pensiero filosofico e la fonte d'ispirazione per la scelta del suo soprannome. Finiti gli studi Pletone decise di andare nella città di Mistra, famosa perchè ospitava l'uomo considerato più saggio dell'impero, ovvero, l'ex imperatore bizantino Giovanni VI Cantacuzeno. Sempre a Mistra aprì una scuola filosofica dove tenne molte lezioni su Platone. In occasione del concilio del 1438-1439, che viene aperto a Ferrara e poi spostato a Firenze, seguirà l'Imperatore Giovanni nel suo viaggio in Italia. Pur molto anziano, in Italia tiene lezioni su Platone e sugli oracoli caldaici, presentandoli come espressione della dottrina di Zoroastro (Zarathustra), "priscus theologus", considerato la fonte principale di una sapienza solare antichissima che si manifesta per gradi, e della quale Pitagora e Platone risultano essere tra i massimi rappresentanti. A seguito di tali lezioni, Pletone rivitalizzò in italia l'interesse per Platone ed il Neoplatonismo, L'entusiasmo sollevato da Pletone è talmente forte da suggestionare il mecenate Cosimo de' Medici al punto da meditare la formazione di un'Accademia Platonica a Firenze (progetto poi affidato a Marsilio Ficino) e pare che influenzò anche l'apertura delle accademia di Roma , milano, Rimini, Ferrara e Napoli. Nel 1439 Pletone nel suo scritto' Sulla differenza tra la filosofia platonica e quella aristotelica', mostra la superiorità di Platone, il platonismo è da Pletone concepito come imprescindibile punto di riferimento per una possibile unificazione delle differenti fedi religiose. questi scritti, apriranno una sorta di contenzioso relativo alla migliore conciliabilità del platonismo o dell’aristotelismo con il cristianesimo: sul fronte platonico, Pletone trova un alleato in Basilio Bessarione; sul fronte aristotelico, invece, si schierano autori come Giorgio Scholario (detto Gennadio) e Giorgio Trapeziunzio. In un'opera di più largo respiro' Il trattato delle leggi' Pletone riattualizza il modello della comunità platonica, comunità sapienziale centrata sul dio-Sole, Secondo le tesi pletonica, la spiritualità platonica, era il prolungamento di quella di Zoroastro e sarebbe in grado di favorire il superamento delle controversie religiose e quindi di fondare la pace universale. Gemisto, quindi, recupera e riadatta vari inni, preghiere e riti solari, precisandone i significati metafisici, alimentando una vasta letteratura "solare" nel corso dell'età umanistico-rinascimentale, della quale sono rimasti vari frammenti, dai quali è possibile ricostruire le linee generali del grandioso programma di riforma politico-spirituale, una nuova religione riservata agli inziati, che avrebbe armonizzato nella pace universale cristianesimo e Islam, divinità dell'Olimpo, della Persia e dell'India, le filosofie di Platone e quelle di Pitagora. Pletone morì a Mistra nel 1452, all'età di cent'anni, le sue ceneri e le sue ossa riposano nel Tempio Malatestiano di Rimini, portate qui dalla Grecia dal suo discepolo Sigismondo Malatesta. Nei bassorilievi dove i pianeti e le muse sostituiscono i santi, sono in molti a leggere le visioni del filosofo greco, o, per meglio dire, sono in pochi. Perché la lapide in greco che sul fianco del Tempio ricorda la sepoltura del filosofo rimase oscura ai più, dando solo ad alcuni sapienti - Marsilio Ficino, Pico della Mirandola e lo stesso Sigismondo Malatesta - la possibilità di approfondire quegli insegnamenti. E poi furono gli occultisti e infine la massoneria a custodirne gelosamente l'arcano ricordo. Si dice che Pletone, in realtà, ebbe il compito di trasferire l'eredità di misteri millenari che risalivano ad Eleusi e Orfeo. Gli stessi misteri con cui forse erano venuti a contatto i Templari. E ancora oggi si vocifera di misteriosi personaggi che di notte si aggirano nei pressi del sarcofago dimenticato. Pletone fu tra i pochi uomini del suo periodo che ebbe il coraggio di dichiarare pubblicamente: 'come testimonia la nostra lingua e la nostra cultura ed il nostro modo di essere, noi siamo ellenici che abbiamo rinnegato noi stessi per dare il passo alla nuova religione cristiana per questo saremo sempre insodisfatti'.

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