lunedì 17 settembre 2012

"sono i vescovi, in comunione con il vescovo di Roma, eredi, continuatori e custodi della Tradizione cristiana"...IRENEO DA LIONE

Cresciuto in una famiglia cristiana, pare che abbia studiato alla scuola di Policarpo, vescovo di Smirne, che secondo il racconto di Ireneo fu discepolo dell'apostolo Giovanni. Fu vescovo della città di Lione nel 178, ed in seguito fu anche inviato a Roma presso papa Eleuterio per dirimere questioni di ordine dottrinale. Probabilmente, come sostiene la tradizione della Chiesa, fu martire anche se scarse sono le notizie storiche su questa vicenda come sulla sua vita. Venne sepolto nella chiesa di San Giovanni, che più tardi venne chiamata per l'appunto di Sant'Ireneo. La sua tomba e i suoi resti vennero distrutti nel 1562 durante le guerre di religione francesi dagli Ugonotti, l'appellativo dato ai protestanti francesi di confessione calvinista presenti in Francia e nemici giurati della Chiesa Cattolica perchè contrari alle costruzioni ecclesiastiche. Con molta sicurezza il suo pensiero fu influenzato dalla scuola di Policarpo di Smirne, che a quei tempi era impegnata contro varie religioni, in particolare lo gnosticismo, di cui Ireneo fu un forte oppositore. Ireneo visse all'interno di un periodo storico segnato da due eventi culturali molto importanti: la conoscenza e quindi la divulgazione dello gnosticismo in ambito cristiano il quale affascinava molti cristiani colti ed il diffondersi del neoplatonismo, che riprendeva antichi culti che avevano troppe affinità con il cristianesimo. Per questo nella sua opera tentò di combattere lo gnosticismo, mentre accolse alcuni principi generali della filosofia neoplatonica. Bisogna, anche, considerare che con molta probabilità in quei primi secoli del Cristianesimo, la Chiesa, che funzionava con una gerarchia di sacerdoti e vescovi, era solo uno dei numerosi gruppi ispiratisi a Gesù, e che quindi le guerre di egemonia fra i vari gruppi pseudo cristiani erano molto tipiche. Ireneo per combattere i suoi oppositori, scrisse l'"Adversus haereses" un testo in latino dove l'interesse principale del Vescovo era quello di confutare l'esistenza di due Cristi, uno di natura divina e l'altro di natura umana, idea molto cara alla gnosi, insistendo di conseguenza sull'unicità ed unità della figura del Cristo. Per contrastare i suoi oppositori e quindi per poter permettere uno sviluppo della nuova chiesa cristiana, Ireneo sarà il primo teologo cristiano ad utilizzare il principio della successione apostolica, cioè la dottrina teologica cristiana secondo la quale gli apostoli trasmettono la loro autorità a dei successori, i vescovi, praticamente la successione apostolica, unisce i vescovi di ogni tempo e di ogni luogo con la primitiva comunità cristiana di Gerusalemme e con il suo fondatore Gesù. Infatti, Ireneo, nell'Adversus haereses, sua opera prima, scriverà: "sono i vescovi, in comunione con il vescovo di Roma, eredi, continuatori e custodi della Tradizione che è "pubblica", "unica", "pneumatica", cioè guidata dallo Spirito Santo, la tradizione degli apostoli, manifesta in tutto quanto il mondo, si mostra in ogni Chiesa a tutti coloro che vogliono vedere la verità e noi possiamo enumerare i vescovi stabiliti dagli Apostoli nelle Chiese e i loro successori fino a noi… (Gli Apostoli) vollero infatti che fossero assolutamente perfetti e irreprensibili in tutto coloro che lasciavano come successori, trasmettendo loro la propria missione di insegnamento. Se essi avessero capito correttamente, ne avrebbero ricavato grande profitto; se invece fossero falliti, ne avrebbero ricavato un danno grandissimo. Ireneo indica la rete della successione apostolica come garanzia del perseverare nella parola del Signore, ricordando che la Chiesa è stata “fondata e costituita in Roma dai gloriosissimi Apostoli Pietro e Paolo”, dando rilievo alla Tradizione della fede, che in essa giunge fino ad oggi dagli Apostoli mediante le successioni dei vescovi. Con Questo principio, Ireneo, non confermava solo la continuità della chiesa ma dava l'ennesimo colpo allo gnosticismo, che invece sosteneva che Gesù non era venuto per fondare una Chiesa ma, piuttosto, per consegnare una dottrina che avrebbe chiarito definitivamente quello che era veramente indispensabile per raggiungere il Regno dei Cieli. Oltre l'opera Adversus haereses, ci è pervenuta per intero anche: "Demonstratio apostolicae praedicationis" (Dimostrazione della predicazione apostolica), sintetica e precisa esposizione in armeno della dottrina cattolica. A lui si deve anche l'attribuzione definitiva del quarto vangelo all'apostolo Giovanni, anche se a riguardo la storia ancora è piena di dubbi, in quanto troppe sono ancora le incoerenze che confondono del vangelo di Giovanni, che secondo me dimostra di accogliere, stranamente, alcuni principi generali della filosofia neoplatonica e di avere implicitamente incluse troppe tematiche anti-gnostiche e pro-sviluppo della nuova chiesa nascente, che stranamente sono le stesse che interessarono per tutta la vita proprio lo stesso Ireneo da Lione, che il caso vuole fu il suo primo sostenitore. AVVERTENZA il contenuto di questo blog è proprietà privata i testi non possono essere ripubblicati né usati per alcuno scopo senza il consenso dell'autore POST CORRELATO: VI PRESENTO IL MIO BLOG DMCA.com

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