martedì 20 marzo 2012

LA MESOPOTAMIA ,GLI ASTRI, I NUMERI, LA MUSICA, LA CICLICITA' DEL TEMPO, I CALDEI

i primi prosecutori dell'opera egizia saranno i mesopotamici soprattutto i caldei, che ascesi al trono di babilonia nel 620 a.c,rappresentano il popolo che piu' di ogni altro incise culturalmente su tutta la mesopotamia. I due popoli seppur distanti e spesso in lotta fra loro, ebbero molti scambi culturali soprattutto nell'ambito della matematica(quindi anche della numerologia) e dell'esoterismo. Seppur molto affascinati dagli astri, tanto da creare una vera e propria dottrina chiamata per l'appunto 'astrologia, i caldei, come quasi tutti i popoli mesopotamici, sosteranno le stesse credenze orfiche egizie. Essi riterranno, come gli egizi, che i numeri e le lettere (cioe parole e quindi suoni) siano di origine divina e quindi capaci di guidare l'uomo verso la salvezza e la retta via. Per , i caldei i numeri sono delle vibbrazioni capaci di dare una frequenza al caos dell'universo finendo cosi' per sottostare a dei fenomeni ripetitivi. Essi sono un elemento dell'universo e ne costituiscono l'armonia ed il tempo che si manifestava sull' uomo secondo un organizzazione non casuale in quanto creata da un essere supremo. Il tempo era raffigurato da una ruota simbolo del continuo movimento dello stesso, che si muove ma che torna sempre su se stesso grazie all'azione degli astri che ne regolano il corso. Il tempo e' quindi perenne ed immutabile e' l'uomo, ovvero l'anima peccatrice che giace sulla terra, e' vittima di questa sua ripetitivita' e fatalita'. Quindi,come per gli egizi,anche per i mesopotamici, la finanilta' dell'uomo, quindi, e' quella di liberarsi, tramite dei culti misterici, di questa fatalita'per poter tornare nel suo posto divino. Il tempo, include il presente il passato ed il futuro in un ordine assolutamente ripetitivo. L'unico modo per misurare questa entita' sono i numeri. I numeri cosi sono gli elementi cosmici che riescono a razionalizzare e relazionare tutto. Oltre al tempo essi misurano anche l'armonia cioe' la successione dei suoni della quale e' formato l'universo. Le armonie sonore erano quindi i piu' grandi elementi del cosmo, ed infatti vennero rinchiuse in un alfabeto acrofonico per accompagnare l'uomo in tutti i percorsi della sua vita. Come i veda, i caldei sostenevano che i numeri uniti alle parole e le lettere, danno all'uomo un influenza particolare infatti credevano che la data di nascita ed il nome potessero dichiarare le caratteristiche personali di ogni individuo e potessero fornire allo stesso una guida sul giusto percorso da intraprendere.Esattamente come per gli egizi, anche per i caldei, ed in seguito per pitagora, anche le lettere dell'alfabeto producono vibrazioni e quindi suoni i quali determinano effetti su chi li sente e dai quali si possono trarre importanti indicazioni, la musica e quindi solida, con un energia propria esprimibile solo attraverso i numeri. Per questo si diede molta importanza ad unire le vibrazioni dei numeri e delle lettere, in quanto il suono rappresentava il caos iniziale, era la materia prima di tutte le cose, capace di mostrare a pieno tutte la vera essenza dell'universo e del creato i numeri davano un ordine a questo caos ed in quanto meno astratti avrebbero potuto descrivere meglio il sopra sensibile ed anche lo scibile. Per questo le lettere dell'alfabeto erano a volte usate anche come numeri, proprio per sottolineare il loro essere complementari'. Questa unione rappresentava la comunicazione di forme, idee, pensieri, emozioni, conscio ed inconscio, armonia ed unione delle cose. Un armonia che crea elevazione dello spirito, che mette in comunicazione il macro con il micro. Queste vibrazioni saranno venerate e risulteranno la risposta alle domande sull'esistenza dell'uomo. Il loro insieme soprattutto in campo religioso-esoterico sara' la giusta modalita' per conoscere tutte le sfumature dell'esistenza,del divino e dell'uomo, esse, in oltre, potranno anche aiutare a percepire il futuro in quanto lo stesso, secondo la teoria dei fenomeni ripetitivi, fa parte del passato.

Nessun commento:

Posta un commento