lunedì 21 maggio 2012
ZARATHUSTRA (Zoroastro)
La storia colloca il profeta Zarathustra tra l'XI ed il VII secolo A.C. Ma una nuova verifica archeologica lo collocherebbe tra il XVII ed il XV secolo A.C, esattamente nell'età del bronzo. Con molta probabilità pare che predicasse tra l'odierno Afghanistan ed il Turkmenistan. Le gesta del sommo profeta furono tramandate oralmente per secoli, bisognerà aspettare fino al XIII secolo per avere una biografia completa. L'opera inizia raccontando i primi momenti dell'umanità, ai tempi in cui il male (Angra Mainyu) regnava sugli uomini cosi' Ahura Mazdza ( Dio creatore e bontà infinita) fu costretto ad inviare un profeta per salvare il mondo dalla malvagità. Nacque quindi il prescelto Zarathustra l'uomo al quale Ahura Mazda rivelerà la verità completa ed il quale avrà il compito di diffonderla sulla terra. Haura Mazda in realtà aveva già, in passato, rivelato una parte di verità, da prima al primo uomo (Gayomard) in seguito alla prima coppia (Masya e Masyana) ed infine al primo re (yima). La verità completa che il Dio darà a Zarathustra sarà infine trascritta nel libro sacro 'Avesta' in modo che tutti gli uomini potessero leggerla e quindi illuminarsi. La tradizione mazdaica vuole che la vita di Zarathuštra sia ricca di episodi eccezionali e miracolosi, durante il suo concepimento si racconta che la madre Dughdōvā, fu immersa in una luce sovrannaturale e le mura della casa furono incandescenti per tre notti. Quando Nacque emise dei sorrisi poichè avverti'sin da subito di essere in simbiosi con il Dio unico Ahura Mazdā. Zarathustra fu il terzo figlio di una famiglia nobile, gli Spitama. Il padre sembra esser stato un sacerdote nomade molto austero ed autoritario, tanto da destinare il giovane Zarathustra a seguire le sue orme ma il prescelto si accorse ben presto che quella non era la sua strada, dato che all'età di vent'anni abbandonò la sua patria e parti in solitudine voltando le spalle al mestiere di sacerdote. Peregrinò per Dieci, forse anche vent'anni in completo isolamento, fin quando, come si legge nell'Avesta, sul fiume Daitya, gli apparve un angelo in quel momento Zarathustra ebbe la visione della lotta cosmica tra le forze del bene e del male, tra Dio e Satana; poi della resurrezione dei morti nel giorno del giudizio universale e della continuazione dell'esistenza dopo la morte, nel paradiso o nell'inferno. L'angelo, in seguito, lo condusse al trono del dio Ahura Mazdah "signore saggio". Sette saranno gli incontri tra il profeta e il suo Dio, il quale gli consegnò la "rivelazione" ordinandogli di diffonderla nel mondo. Passarono diversi anni prima che Zarathustra uscisse dalla solitudine, solo dopo qualche anno iniziò a predicare nella capitale della sua patria. Pochi furono i seguaci che si strinsero attorno a lui, dopo anni di delusioni e di persecuzioni lasciò Battria e coi pochi suoi discepoli andò nel regno di Corasmia. Il re Vistaspa lo accolse benevolmente, tenne lunghe conversazioni con lui e si convertì alla nuova fede: fu un successo decisivo. I nobili a corte seguirono ben presto l'esempio del re, così fecero pure i sacerdoti. Zarathustra poté‚ iniziare la sua opera di rivelazione e salvezza, non c'era più bisogno di sacrificare vittime animali per rendere benevoli gli dei chi agiva secondo i precetti del "saggio signore", Ahura Mazdah, cioè rettitudine, operosità e lealtà, poteva sperare nella grazia divina per l'avvenire. Affluirono i curiosi per ascoltare le sue prediche, da lì partirono i suoi allievi come missionari nelle province lontane e in altri regni. Ciò nonostante non tardarono ad arrivare gli ostacoli, l'invidiosa casta dei nobili sacerdoti, da lungo tempo insediati nella città e rimasti superbamente fedeli alla religione preesistente, si coalizzò con i principi degli stati vicini contro il riformatore. Arrivò così la prima guerra religiosa sul territorio persiano che per il profeta terminò in una catastrofe, le truppe nemiche, infatti, penetrarono nella capitale e bastonarono a morte il vecchio Zarathustra ormai settantasettenne. La sua morte Avvenne attorno all'anno 553 a.C. e da quel momento è la sua religione (lo Zoroatrismo) diverrà quella ufficiale. Secondo la leggenda la dottrina di Zarathustra fu scritta su dodicimila pelli di bue e venne poi conservata nella biblioteca reale di Persepoli. Di quell'originale non ci è pervenuto alcunché‚ Ciò che è rimasto sono copie redatte seicento anni dopo da sacerdoti, sulla base di altri esemplari dell'Avesta; anche di quelle ci sono pervenute soltanto parti frammentarie perché‚ gli arabi, durante la loro avanzata conquistatrice, distrussero quasi tutto. Non si capisce se è certo il fascino che Platone ebbe per la figura di Zarathustra, purtroppo non ci sono abbastanza notizie storiche si sa soltanto che la figura del profeta fu talmente amata dai discepoli del grande filosofo al punto da creare un legame filosofico tra il profeta iranico e lo stesso Platone. E'sicuro invece l'apprezzamento che Aristotele ebbe per l'iranico salvatore, infatti, come è dimostrato nella sua' metafisica', dove lo ritiene insieme agli altri sacerdoti mazdei colui che stabili' l'origine delle cose. La maggior parte degli studiosi partendo dai testi a lui attribuiti, ovvero i gāthā contenuti nell'Avestā, sostiene che Zarathuštra sia a tutti gli effetti una figura storica realmente esistita e che sia l'autore dei testi stessi, vi è, invece, una piccola parte che invece ha molti dubbi al riguardo.
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