sabato 25 agosto 2012

E GESU' FECE CRESCERE I FRUTTI SULLE SPONDE DEL GIORDANO...(I FRAMMENTI DI EGERTON)

Oltre il papiro di ossirinco e la biblioteca di hag hammadi' vi sono due fogli completi e il resto di un terzo frammento di cinque righe i quali rappresentano un codice in lingua greca e del relativo vangelo sconosciuto, che parlano di diverse versioni di Gesù, tali frammenti prendono il nome di Egerton anche detto Egerton 2. Il vangelo, noto anche come Vangelo sconosciuto in quanto non noto da fonti antiche, fu probabilmente composto nel 50-100 D.c mentre il codice è stato datato paleograficamente alla seconda metà del II secolo. Non ostante la sua evidente ed importanza storica, il testo, stranamente, non è molto noto ed è stato ampiamente ignorato e messo in ombra al di fuori di un ristretto circolo di studiosi. In questo documento, pubblicato per la prima volta nel 1935, sono raccontati episodi di tipo evangelico: una disputa di Gesù nel Tempio in seguito a una sua trasgressione della legge sulla purità, la guarigione di un lebbroso, la questione della tassa e un miracolo sul Giordano assente nei vangeli canonici. L'articolo relativo alla sua pubblicazione nel 1935 era intitolato: "frammenti di un Vangelo sconosciuto". L'importanza storica di questo documento è data dal fatto che esso, per datazione, è il più antico frammento cristiano che si conosca pari solo al dopo papiro di Rylands, ovvero il vangelo di Giovanni. Per quanto alcuni studiosi hanno giustificato le somiglianze tra il Vangelo sconosciuto e i vangeli canonici affermando che l'autore del primo si era ispirato ai secondi, questa soluzione non è considerata soddisfacente, in quanto nei brani in comune il Vangelo Egerton non presenta il linguaggio tipico degli autori dei sinottici e cioè manca di alcune caratteristiche comune ai sinottici, per questo qualche studioso lo considera addirittura una possibile fonte Q, ovvero una fonte sconosciuta che fu l'ispiratrice dei vangeli canonici. Bisogna però aggiungere che non vi sono prove a favore dell'ipotesi che il Vangelo Egerton sia la fonte degli autori del Vangelo secondo Marco o del Vangelo secondo Giovanni. La stima più antica della sua datazione è intorno alla metà del I secolo, quando i detti e le storie cui si ispira iniziarono a prendere forma scritta, anche se alcune datazioni più recenti insistono nel datarlo invece all'inizio del II secolo ma poiché Egerton presenta le storie tradizionali in una forma meno sviluppata di quella di Giovanni, fu probabilmente composto nella seconda metà del I secolo, in Siria, poco prima che fosse scritto il Vangelo secondo Giovanni. Le parti leggibili sono poche e rendono impossibile determinarne la paternità e la provenienza, anche se pare che l'autore non sia un gnostico ma semplicemente un cristiano primitivo, i testi consentono una affascinante immersione nello sviluppo della prima tradizione evangelica. Più o meno quattro capitoli sono stato restaurati quel tanto che basta per comprendere i dettagli della narrazione. Nel primo Gesù sta istruendo i «capi del popolo» a studiare la scritture ebraiche e a capire che Mosè non avrebbe approvato la loro distruzione. Il capitolo termina con il fallito tentativo di lapidare Gesù, qui, a quanto pare, si possono cogliere dei paralleli con Giovanni. La seconda e la terza storia hanno paralleli nei sinottici: la guarigione del lebbroso (Mc 1,40-45 e paralleli) e il pagamento dei tributi (Mc 12,13-17 e paralleli). La quarta storia non ha paralleli conosciuti, canonici o apocrifi che siano, e racconta di Gesù che fa crescere miracolosamente dei frutti sulle sponde del Giordano. Il rapporto tra il Papiro Egerton e i vangeli sinottici è poco convincente, ma il vangelo di Giovanni, se non dipende direttamente da Egerton, perlomeno utilizza alcune delle medesime tradizioni. I tre frammenti sono di dimensioni 11,5 per 9,2 cm, 11,8 per 9,7 cm e 6 per 2,3 cm; contengono 94 linee, 200 parole circa, 4000 lettere circa. I frammenti conservatisi riguardano cinque gruppi di versi: "discussione sulle credenziali" (linee 1-24): una controversia simile a quella riportata nel Vangelo secondo Giovanni 5,39-47 e 10,31-39 . Il racconto inizia (linee 1-5) con la fine di un'accusa a Gesù sulla violazione di una legge, probabilmente quella del sabato, seguito (linee 5-20) da un violento attacco contro i capi del popolo, composto da versi ripresi dall'opera giovannea "tentativo di aggredire Gesù" (linee 25-34): un agraphon consistente in una minaccia, e terminante con un tentativo di lapidazione, probabilmente per blasfemia; "guarigione di un lebbroso" (linee 35-47): episodio simile a quello presente nel Vangelo secondo Matteo 8,1-4 , nel Vangelo secondo Marco 1,40-45 e nel Vangelo secondo Luca 5,12-16 e 17,11-14 ; "discussione con falsi inquisitori" (linee 50-66): una controversia sul pagamento delle tasse ai Romani (episodio del "Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio", Vangelo secondo Matteo 22,15-22 , Vangelo secondo Marco 12,13-17 e Vangelo secondo Luca 20,20-26 ); "frutto miracoloso" (linee 67-82): un racconto frammentario di un miracolo sul fiume Giordano, forse utile ad illustrare la parabola dei semi che spuntano miracolosamente. Quest'ultima storia, come dicevo, non ha paralleli nei vangeli canonici: «Gesù camminò e si fermò sulla riva del Giordano; allungò la sua mano destra e la riempì... E lo piantò sul... E allora... acqua... e... dinanzi ai loro occhi; e portò frutto... molti... per la gioia...» I frammenti terminano con un'ulteriore violenza contro Gesù (linee 83-94).

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