venerdì 24 agosto 2012
IL PAPIRO CHE TRA I PRIMI CHIAMO' GESU' " IL SALVATORE" (OSSIRINCO)
Il sito archeologico è famoso per l’enorme collezione di documenti e testi papiracei di epoca greco-romana rinvenuti nella zona. Il sito insieme a quello di Egerton e Hag Hammadi, comprende scoperte tra le più antiche fino ad oggi mai trovate. Durante l’Ellenismo Ossirinco fu la terza città più grande d’Egitto. In età cristiana divenne un centro monastico di notevole importanza. Dopo la conquista araba dell’Egitto nel 641 Ossirinco fu abbandonata. Oggi la moderna città di el-Behnasa occupa gran parte della città antica.
Missioni archeologiche italiane ed inglesi hanno portato alla luce tracce di edifici templari, di un teatro, di un ippodromo, di impianti termali ed alcuni edifici pubblici di epoca greco-romana. Di notevole pregio sono anche i numerosi frammenti architettonici di arte copta.
I Papiri di Ossirinco furono ritrovati nel 1896 da due giovani filologi dell'Università di Oxford, Bernard Grenfell ed Arthur Hunt, i quali portarono alla luce un'enorme mole di papiri. La maggior parte dei manoscritti rinvenuti ad Ossirinco sono documenti pubblici e privati, come codici, editti, registri, inventari, atti di compravendita e lettere. Accanto a questi vi sono importanti papiri letterari, che oltre a passi di opere già note, contengono numerosi testi greci sconosciuti nella tradizione manoscritta medievale. Tra le opere rinvenute vi sono poemi di Pindaro, frammenti di Saffo, Alceo, Archiloco e Simonide, brani di drammi di Eschilo, Sofocle ed Euripide ed una cospicua porzione delle opere di Menandro. Furono anche trovati i più antichi e completi diagrammi di Euclide. Tra i papiri storici un’ampia sezione delle Hellenica Oxyrhynchia, opera anonima relativa agli anni 396-395 a.C. Tra i testi cristiani greci e latini, frammenti del Vangelo di Tommaso, dell'Apocalisse di Baruc, del Vangelo degli Ebrei e di un'opera di Ireneo di Lione.
I papiri sono custoditi per la maggior parte presso la Sackler Library di Oxford, ma alcuni manoscritti sono conservati alla British Library di Londra ed in altre collezioni. Tra i testi cristiani più importanti vi è il piccolo foglio di papiro denominato Ossirinco 840, il frammento misura meno di 10 cm in diagonale, e secondo alcune ipotesi il libro potrebbe essere stato anche un amuleto. Il frammento inizia con la parte finale di un avvertimento ad un malvagio che non tiene in considerazione la vita dopo la morte. Segue un racconto riguardo l'incontro di Gesù con «un fariseo, un alto sacerdote» che cerca di ordinare a Gesù e ai discepoli di uscire dal Tempio in quanto impuri. Gesù risponde opponendo alla purezza rituale, ottenuta bagnandosi in acqua usata da cani e porci, come una prostituta, l'acqua che dà la vita proveniente dal cielo con il battesimo.
Gesù è chiamato "Salvatore" (Σωτήρ), cosa rara nel Nuovo Testamento, ma non senza precedenti. L'autore del testo assume che le persone comuni dovessero cambiarsi d'abito per entrare nel Tempio, usanza non attestata altrove. L'autore è chiaramente ostile all'ebraismo, ma dato che lo conosce poco, il testo potrebbe non essere giudaico; è stata proposta una provenienza siriana. Sul testo sono state avanzate sue identificazioni con il Vangelo degli Ebrei e con il Vangelo di Pietro, ma data la natura frammentaria di Ossirinco 840 si tratta solo di ipotesi.
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