venerdì 5 ottobre 2012

MARCIONE

Marcione (greco: Sinope, 85 c. – Roma, 162) è stato un vescovo e teologo greco antico, fondatore della dottrina cristiana che prende il nome di Marcionismo, considerata eretica dai padri della chiesa. Fu il primo a costituire un canone di scritti ispirati. I suoi insegnamenti furono percepiti come una notevole minaccia dai capi della corrente proto-ortodossa (i "Padri della Chiesa" moderna), in particolare dalla Chiesa di Roma, che poi emerse vittoriosa dalla lotta contro le altre correnti dei primi secoli per essere confermata nel concilio di Nicea. Secondo Marcione esistevano due divinità, il Dio degli Ebrei, autore della Legge e dell'Antico Testamento, e il Dio Padre di Gesù Cristo, che aveva mandato il proprio figlio per salvare gli uomini; solo il Dio padre di gesù era il vero dio da adorare, unico in grado di portare alla salvezza. Per sostenere le proprie dottrine, Marcione raccolse il primo canone cristiano di cui si ha notizia, che comprendeva dieci lettere di Paolo e un vangelo (probabilmente il Vangelo secondo Luca), detto appunto il Vangelo di Marcione, nel quale rigettava completamente la Bibbia ebraica, considerandola ispirata da un dio inferiore. Di certo si sa che ad un certo punto della sua vita si mise in viaggio per l'Asia Minore. Marcione si recò poi a Roma, dove si trovava una delle maggiori comunità cristiane, fece una notevole donazione alla Chiesa romana e fu un membro molto rispettato della comunità romana per diversi anni, fin quando presentò alla comunità la sua idea che il vangelo cristiano fosse qualcosa di totalmente diverso rispetto alla Bibbia ebraica, queste rivelazioni ebbero una pessima accoglienza, e lo costrinsero ad abbandonare la Chiesa di Roma. Marcione non può essere considerato semplicemente uno gnostico in quanto, secondo lui, la salvezza non derivava dalla gnosi, ma dalla Grazia divina. Egli voleva un Cristianesimo puro, non corrotto dall'associazione col Giudaismo. L'Antico Testamento, secondo Marcione, con la sua poca raffinatezza e l'assolutismo del suo Dio, era inconcepibile, e quindi doveva essere accantonato, egli riteneva che il «Dio giusto» dell'Antico Testamento non potesse identificarsi con il Dio, Padre buono e misericordioso di cui parlano i Vangeli. Marcione non potendo tener conto di quei passaggi del Nuovo Testamento che si basavano sul Vecchio, tagliò tutti i testi che erano contrari al suo dogma creando un suo Nuovo Testamento basato su una riduzione del Vangelo secondo Luca ed un Apostolicon contenente dieci epistole di Paolo di Tarso. Nel rigettare l'Ebraismo, Marcione aggiunse che anche gli apostoli, Pietro, Giacomo il Maggiore, e Giovanni avevano tradito la fiducia dei cristiani, chiamandoli "falsi apostoli". Egli creò la sua Chiesa puramente neotestamentaria il più possibile simile alla Chiesa cattolica, intessuta del suo profondo puritanesimo. Secondo Marcione l'Antico Testamento era abbastanza vero, Mosè ed i Profeti sono i messaggeri del Dio inferiore, il Messia ebreo verrà sicuramente a fondare un regno millenario per gli ebrei sulla terra, ma il messia ebreo non ha nulla a che fare con il Cristo figlio del Buon Dio Invisibile, Indescrivibile. Proprio grazie al Cristo, inviato per liberare l'uomo dalla tirannia del suo creatore, il Buon Dio si è rivelato sia al Dio inferiore che ne ignorava l'esistenza, sia alle sue creature. Per quanto coraggiosa e capricciosa, questa manipolazione del testo Evangelico, è comunque una testimonianza lampante che, nei circoli cristiani della prima metà del II secolo, la Divinità di Cristo era un dogma centrale. Per Marcione, tuttavia, Cristo era il Dio Manifestato, non il Dio Incarnato. La sua Cristologia era quella Docetista, che rifiutava la storia dell'infanzia. Questi (Cristo, che non è il Messia atteso dagli ebrei) proclamò la nuova legge d'amore e riscattò l'umanità dal pesante giogo del suo creatore. Marcione, per far comprendere la vita di Cristo, usò la storia dei tre angeli che mangiarono camminarono, e conversarono con Abramo e che tuttavia non avevano un vero corpo umano. Il seguace di Cristo che ha ricevuto il battesimo, per rendersi degno di questa redenzione, dovrà affrancarsi al massimo dalla materia, rinunciando ai beni e ai piaceri terreni, soprattutto al matrimonio che, con la procreazione, continua l'opera del Dio cattivo. La dottrina marcionita ebbe notevole diffusione e si protrasse per diversi secoli, sebbene andasse degenerando e scindendosi in varie sette. L'etica di Marcione era molto severa: prevedeva una rigorosa astinenza alimentare, la proibizione del matrimonio e la preparazione costante al martirio. I nuovi convertiti, se sposati, dovevano immediatamente sciogliere il matrimonio ed abbandonare il coniuge. Marcione battezzava solamente quelli che non vivevano nel matrimonio: vergini, vedove, celibi, ed eunuchi tutti gli altri rimanevano catecumeni. Secondo quanto riportato i seguaci di Marcione digiunavano il sabato per spirito di opposizione al Dio ebreo che fece del sabato un giorno di festa. Il mondo materiale era disprezzato e lo Stato era considerato con indifferenza. La dottrina portante di Marcione era l'opposizione dell'Antico Testamento al Nuovo, e questa dottrina fu ampiamente illustrata nel suo grande (perduto) lavoro, Antitesi, o "Contrasti". Alcuni studiosi ritengono che l'odierno vangelo secondo Luca sia da considerarsi scritto da qualcuno che abbia preso ispirazione dal vangelo di Marcione altri studiosi sostengono esattamente il contrario. Le principali differenze individuate sono le seguenti: Manca l'intero capitolo 1: la prefazione che dice esplicitamente trattarsi di una revisione che la narrazione della nascita del Battista, l'Annunciazione, il Magnificat eD il Benedictus il signore Dio di Israele. Manca l'intero capitolo 2: Nascita e infanzia di Gesù; Dal Capitolo 3 mancano l'invito alla sollevazione del Battista e la genealogia di Gesù; tutti i riferimenti ad Israele ed all'Antico Testamento. Quasi tutto l'ultimo capitolo 24 ed in particolare la narrazione delle apparizioni. Come si vede si tratta di testi che connettono Gesù alla tradizione e storia ebraica e che danno senso politico alla sua azione. I Padri della Chiesa concordano con la tesi di Tertulliano che Marcione modificasse il testo di Luca per adattarlo alle sue tesi. Gli studiosi moderni, invece, tendono ad ipotizzare che il Vangelo di Marcione sia una versione più antica di quello di luca e che sia stato esteso per ridurre le differenze nella predicazione di Pietro e Paolo, coerentemente con il contenuto degli Atti degli Apostoli attribuiti allo stesso Luca.

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