La magia esiste solo finché non ci sono spiegazioni; quando si fornisce una spiegazione la magia si trasforma in scienza Joe Schwarcz. Il termine magia deriva dal greco "magheia", che significa scienza, saggezza; i "magi" erano gli antichi sacerdoti persiani che secondo il racconto di Matteo, si recano alla ricerca del Bambino Gesù guidati dalla stella, non sono però maghi nell’accezione moderna del termine, ma piuttosto scienziati o sapienti e credenti in un rapporto più intimo con Dio che si poteva effettuare tramite la divinazione e tante altre forme di magia. Il termine nell'uso corrente indica una pratica che ha l'obiettivo di influenzare gli eventi e dominare i fenomeni fisici e l'uomo stesso. La magia si serve di rituali (gesti, atti e formule verbali) per raggiungere questo scopo. Il termine molto spesso indica tutto ciò che non è scientificamente spiegabile. Il punto è che la magia non è una scienza ma più che altro una credenza o comunque qualcosa che, per lo coloro che ci credono, riesce a collegare il mondo sensibile con quello soprasensibile. Ma quindi che cosa è la magia? si potrebbe dire che sia una magnifica creazione fantastica dell'uomo nata proprio dal bisogno di potere impersonare o toccare Dio, ma potrebbe essere anche la parte divina che è in noi e quindi qualcosa che esiste veramente e che magari si rivela a pochi, qualsiasi cosa essa sia esiste da sempre e da sempre lascia l'uomo con questi misteriosi dubbi. Sin dalle sue origini essa è una forma di aiuto che proteggeva gli uomini dalle catastrofi, che riusciva a prevedere sciagure e che consigliava sul giusto percorso da intraprendere, essa era una forma divina e per questo diventò una vera credenza sacra. Diciamo che con il tempo la magia, molto spesso, ha perduto quel senso per cosi' dire romantico che la considerava un rapporto intimo e devoto con Dio. Per i soliti errori di superbia umana con il tempo la magia diventò sempre più razionalizzata e quindi chiusa in alcuni schemi, cosa per me assurda, anche se mi ritrovo costretto ad esporveli, diciamo che oggi Generalmente la magia si distingue in due categorie :la magia bianca e la magia nera, a seconda che i fini dell'operatore siano benefici o malefici. Non tutti sanno che esiste anche un'altra categoria intermedia denominata magia rossa che non può essere definita ne buona né cattiva, ma indirizzata ad ottenere uno scopo personale, il più delle volte a carattere sentimentale. Vi sono vari tecniche di magia anche se, essendo questa una categoria che si tramanda quasi sempre tra pochi eletti, risulta impossibile identificare tutte le tecniche. Da sempre gli uomini hanno creduto alla magia, sin dalla preistoria come dimostrano varie pitture del paleolitico che raffigurano dei riti propiziatori sulla caccia o sulla pesca. Ma come tutte le credenze religioso-esoterico la sua nascita effettiva avvenne in Egitto, che fu una società intrisa di occulto e di culti magici, nel pantheon egizio sono tante le divinità che hanno poteri magici e che tramite riti magici tramandavano all'uomo, sono stati trovati molti papiri magici che contengono formule ritenute capaci di prolungare la vita, fornire aiuto in questioni amorose e combattere i mali. Cosi' come è attestata la credenza che grazie a determinati riti e composti si potesse conferire un anima alle statue. Per gli antichi egizi tutto è animato lo spirituale si esprime tramite il mondo fisico, Dio è in tutte le cose e quindi tutto ha uno spirito. E' grazie all'Egitto che vi fu la nascita della negromanzia, la teurgia e l'astrologia. Anche in Mesopotamia si trovano attestazioni di culti e cerimonie magiche, caldei, assiri,sumeri e persiani infatti credevano che le parole magiche potessero far apparire e comandare gli spiriti, usavano oggetti rituali, simboli ed amuleti per esorcizzare i demoni. Anche il mondo culturale ellenico si fuse con la magia, l'astrologia e l'alchimia. Nell’antica civiltà greca le tecniche magiche facevano parte integrante del culto ufficiale (riti catartici, riti di m. agraria, per es. quello delle Tesmoforie in cui i resti imputriditi di porcelli sacrificati a Demetra venivano mescolati alla semenza per accrescerne la fertilità ecc.). Cosciente che le pratiche magiche provenissero dal vicino oriente la Grecia classica considerava con diffidenza la magia, coltivandola solo privatamente e a fini personali. In epoca ellenistica la magia acquista un nuovo significato innestandosi su una concezione della ‘conoscenza divina’, infatti, molti sono gli scritti ‘magici’ dell’età ellenistica, intesi come trascrizione di speciali rivelazioni divine. In molti scritti si trovano numerose testimonianze relative a tutta una serie di attività occulte, quali: gli esperimenti di negromanzia, le uccisioni a distanza, gli animali parlanti,le statue che camminano,i filtri d'amore, le metamorfosi, le divinazioni, i talismani che curano le malattie. Nel mondo greco a partire dal V sec. la magia aveva indicato l’insieme di credenze e rituali propri dei sacerdoti zoroastriani della Persia, che si erano diffusi poi anche nel mondo romano, suscitando diffidenza e condanne, ma finendo per inserirsi in profondità nel tessuto sociale. La sopravvivenza delle antiche forme di divinazione, delle pratiche di guarigione e propiziatorie, degli incantesimi, nei primi secoli dell’età cristiana era stata duramente condannata da Agostino, che nella Città di Dio aveva identificato con i demoni le divinità dell’età pagana cui tali pratiche si riferivano. Ma non ostante le condanne ecclesiastiche le antiche credenze furono comunque apprezzate dal popolo e seppur guardate con sospetto non furono del tutto ignorate dagli uomini di chiesa, che comunque non potevano dimenticare la stella di Betlemme e la presenza dei Re Magi nelle narrazioni evangeliche della nascita di Gesù. Un buon punto d’osservazione per comprendere quale fosse il rapporto fra magia e cultura nell’alto medioevo ci è fornito da Isidoro di Siviglia, che nelle Etimologie presenta le varie articolazioni della magia riferendosi ad autori classici, egli, elencherà le forme di divinazione mediante gli elementi: geomanzia, idromanzia, aerimanzia e piromanzia (divinazione mediante la terra, l’acqua, l’aria, il fuoco), osservazione del volo e dei gridi degli uccelli, delle viscere di animali sacrificali, degli astri cioè l’astrologia. Come accennavo, è soprattutto nel substrato culturale che la magia medievale ebbe una certa rilevanza nei primi anni del 400 d.c., accompagnata dall'astrologia e dall'alchimia, La produzione letteraria di carattere magico, soprattutto in età umanistica, fu molto ricca, grazie anche alla scoperta di scrittori arabi. Alcune opere astrologiche, come il Tetrabiblos di Claudio Tolomeo, l'Introductiorum di Albumasar, il Liber Vaccae (o Libro degli esperimenti) ed il famoso Picatrix, ebbero una enorme influenza sulla cultura magica dell'età umanistica. Il XIII secolo tornerà in auge anche l'astrologia, con autori allora famosissimi come il forlivese Guido Bonatti, la cui influenza sarà notevole ancora nel XVI secolo. La seconda metà del quattrocento si verifica un interesse ancor più maggiore della magia, infatti grazie alla traduzione di testi considerati religiosi ma anche magici, come il corpus hermeticum, gli oracoli Caldaici, gli inni orfici e lo Zoroatrismo la cultura magica si diffuse enormemente. Nel Rinascimento arrivano le dottrine neoplatoniche e neopitagoriche, il pensiero magico-alchemico-astrologico prese sempre più il sopravvento e fu rivalutata la Cabala ebraica, come testimoniano emblematicamente le figure di Pico della Mirandola e Giordano Bruno ed i tanti dotti dell'accademia di firenze. Il compendio forse più interessante per la magia rinascimentale è il De occulta philosophia di Cornelio Agrippa von Nettesheim, le sue argomentazioni saranno riprese da Giovanni Battista Della Porta e da Paracelso. La dottrina della magia rimase nella cultura fino al XVII, il secolo dei lumi, periodo in cui conoscerà il suo declino. Riapparirà nell'800 grazie soprattutto al mago Eliphas Lévi e di alcune società segrete. Oggi continua ad esistere soprattutto grazie ad una serie di associazioni o gruppi esoterici, in Italia uno degli ultimi celebri rappresentanti e divulgatori della teoria e della prassi magica fu Giuliano Kremmerz. Tranne l'utilizzo di reliquie o acqua benedetta, il cristianesimo condanna la magia mentre per l'islam la magia è riconosciuta purchè sia bianca e mandata da Hallah. ARTICOLO CORRELATO:VI PRESENTO IL MIO LIBRO-BLOG
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